MAURO CATTERUCCIA

La carne: per alcuni è solo  “la carne”, tutta uguale come la musica che per qualcuno è soltanto un insieme di rumori.
Per fare la musica, uno strumento e le note non bastano, serve l’orecchio e la sensibilità del compositore che lega le note con il tempo, le pause e gli accidenti per l’elevazione e l’abbassamento delle note.
  
Così in macelleria: vitello, bue, agnello, pollame, eccetera, resterebbero soltanto nomi di animali se mancasse l’occhio esperto di un intenditore appassionato, capace di discernere la qualità delle bestie prima dell’acquisto.
La ragione per cui le carni della macelleria Signorini sono sempre di qualità eccezionale, è tutta qui: nella selezione operata all’inizio da Giuliano che i vecchi clienti chiamano: “il divino”, mentre a parere mio l’appellativo appropriato sarebbe: “il maestro”.
Come il maestro dal podio, dal suo banco e palcoscenico Giuliano Signorini più che accompagnare dirige… anche le scelte del cliente: lo scannello per il roastbeef, la punta di petto per la ricetta “alla fornara”, la sella per il più prelibato degli arrosti, il muscolo per lo stufatino, la bistecca, il bollito, e così via per le tante ricette, anche personali ed inedite che accompagnano i diversi acquisti, tutti di carni esclusivamente nazionali e certificate.

La mia testimonianza è resa dopo quarant’anni di spesa nella bottega


Suggestioni e piccoli suggerimenti


Sono anch'io una cliente di quelle che preferisce definire Giuliano Signorini maestro piuttosto che divino.
Un maestro è colui che apprende lungo tutta la vita un'arte e la diffonde, divino è chi viene dotato, non per sua abilità, di un sapere trascendente che va al di là della sua stessa volontà.
E infatti Giuliano ha imparato sicuramente l'arte della macelleria che pratica egregiamente non in un una macelleria-negozio ma in una macelleria-bottega, dove cioè si impara l'arte e il mestiere e se ne fanno conoscere i prodotti.
Quando veste l'abito, dietro a quel bancone palcoscenico, resta sempre il dubbio se sia più un attore, un regista o un macellaio o forse tutte e tre i ruoli insieme interpretati.
Un piccolo stridore l'ho avuto quando visitando il sito la vista delle superbe carni si accompagnava ad una melodia prestigiosa senza dubbio, ma non particolarmente adatta a sì grande trionfo pantagruelico...
Un adagio ?......
Anche se di Albinoni, Giulianello, ma le sue carni meritano ben altro....
Semmai un crescendo, degno di un grande musicista estimatore raffinato di cucina e di carne soprattutto: Gioacchino Rossini
Provi ad affondare la lama affilata su una fiorentina chianina al suono dell'Ouvertue della Gazza Ladra o all'aria del Factotum della città del Barbiere di Siviglia.
Vedrà sarà una vera e propria entrata all'opera...d'arte macellata.

Con stima

Carla Montagna Costanzi